Caminito by Maurizio de Giovanni

Caminito by Maurizio de Giovanni

autore:Maurizio de Giovanni [de Giovanni, Maurizio]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
editore: Einaudi
pubblicato: 2022-11-11T12:00:00+00:00


XXVI.

Ricciardi era rimasto a bocca aperta.

Si riscosse, si alzò di scatto. Gettò una manciata di banconote sul tavolo; poi prese Bruno per il gomito e lo trascinò fuori quasi di peso. Il dottore barcollava, un po’ per la sorpresa e molto per il vino.

Camminarono per un tratto, immersi nella folla, finché Ricciardi non svoltò in un vicolo deserto e si fermò.

– Dunque, fammi capire se mi è chiara la situazione. Tu, dopo quello che ti è successo e nella piena consapevolezza di essere osservato a vista da… da quella gente, tanto da metterti secondo te perfino una spia addosso sul lavoro, non solo hai continuato nella tua attività antifascista, ma ti sei messo addirittura in contatto con organizzazioni che favoriscono la corrispondenza coi confinati? Dimmi che mi sbaglio, per favore.

– Senti, Ricciardi, avrai capito che prendo ogni cautela, tanto è vero che non mi è successo niente in due o tre anni che va avanti questa storia. Quella gente, e lo sai anche tu, è innocente. Sono uomini come te e me, che senza un perché si sono ritrovati su un’isola strappati da famiglie e affetti. Non si tratta di corrispondenza militare, non è un tradimento contro nessuno: sono lettere per rimanere in contatto con le persone che amano.

Ricciardi avvicinò il viso a pochi centimetri da quello di Modo, continuando a stringerlo per il braccio.

– Ah, sí? E tu come lo sai? Apri le lettere? Applichi una censura? Se c’è scritto qualcosa di sovversivo le strappi e le butti via? Ma ti rendi conto di cosa ti succederà, nel momento in cui ti scopriranno? Pensi che ti manderanno in vacanza coi tuoi amici sull’isoletta? No! Questi ti fanno la pelle, dannazione! E stavolta nessuno ti potrà tirare fuori dai guai!

Il dottore si fece rosso di rabbia.

– Tu. Tu, proprio tu mi vieni a dire questo! Sei tu che hai una figlia, non io!

Ricciardi fu colto di sorpresa.

– Io… Ma che c’entra Marta, adesso?

– C’entra eccome. È il suo mondo, quello che si sta preparando ora. Il suo futuro, il posto in cui dovrà vivere. Sei tu quello che dovrebbe aprire gli occhi. Io di figli non ne ho, potrei fottermene e vivere tranquillo gli anni che mi restano, standomene a guardare quello che succede e facendomi due risate alle spalle di questi buffoni. Ma stanno accadendo cose brutte, e solo un cieco o un fesso può non accorgersene.

– Mi stai dando del fesso, Bruno?

– No, no. Tu non sei né cieco né fesso. Tu sei peggio. Sono quelli come te che si porteranno addosso la colpa di tutto, perché se n’erano accorti e si sono voltati dall’altra parte senza fare niente.

Ricciardi spinse via il gomito del dottore, quasi con disgusto.

– Questo è il ringraziamento. Per essere stato sottoposto a indagine solo perché sono amico tuo. Per essere stato accusato di omosessualità, per averti protetto, per essermi servito di un’amica, illudendola di un affetto che non provavo, pur di liberarti. Se fossi uno che si volta dall’altra parte, tu probabilmente saresti già morto.



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